L’ucronia di Leoni

Carlo Menzinger, autore ucronico per eccellenza (ha aperto anche un forum sull’ucronia in www.liberodiscrivere.it), commentando il mio post precedente che parla del romanzo di Leoni, osserva:

Ecco un bell’esempio di ucronia che probabilmente nessuno definisce tale. Forse neppure l’autore sa di aver scritto un’allostoria, ma dalla trama che riporti, sembrerebbe averne tutte le caratteristiche. La "domada ucronica" che lo genera è: "cosa sarebbe successo se Dante si fosse imbattuto in un delitto?"

Io, invece, ho una visione più ristretta dell’Ucronia.

Per come la vedo io l’Ucronia (o Allostoria) racconta una storia in cui la Storia (con la S maiuscola) ha uno scarto rispetto alla Storia che conosciamo.

Lo scarto deve essere rilevante e non immediatamente riassorbito dal fluire degli eventi.

Inoltre, le conseguenze di questo scarto devono avere un ruolo importante nel racconto. Quindi se, come è presumibile, nel libro di Leoni Dante riesce comunque a sopravvivere alla sua indagine e a portare a termine la Divina Commedia si dovrebbe parlare di "storia romanzata" o di romanzo che utilizza personaggi storici, ma non di Ucronia.

Se, per caso, Leoni stabilisse invece che Dante termina la Divina Commedia ma ne cambia il contenuto di alcuni versi fornendo così, che ne sò, un’immagine diversa del Papato che influenzerà le future generazioni in un certo modo, allora potremmo dire che il romanzo è ucronico.

Alla fine, per risolvere questo dubbio, ci tocca per forza leggere La Crociata delle Tenebre di Leoni.

Informazioni Sergio Calamandrei
Scrivo: vedi www.calamandrei.it Ho pubblicato due romanzi, un saggio e vari racconti che nel complesso formano il Progetto SESSO MOTORE ( www.calamandrei.it/sessomotore.htm ). Oltre a ciò, vari altri racconti. scrivere@calamandrei.it

12 Responses to L’ucronia di Leoni

  1. Menzinger says:

    Ebbene, caro Sergio, non posso darti del tutto torto. In effetti, abbiamo ucronia quando un evento del passato modifica il tempo ad esso successivo e tutto il succedersi dei fatti che compongono e comporranno la Storia.
    Ed hai anche ragione nel dire che per poter valutare la valenza ucronica di questo romanzo occorre leggerlo. Non voglio certo imitare certi critici alla buona che commentano lavori che non hanno letto.
    Purtroppo, posso solo attenermi alla trama generale. Non so se tu sia poi andato alla presentazione. In tal caso, forse, avrai potuto raccogliere maggiori informazioni.
    Io, qui, mi manterrò più sul generico.
    Personalmente credo che sia “impossibile” non realizzare una divergenza storica e quindi un’ucronia, quando si modifica qualcosa nel passato.
    Molti, immagino, avranno visto la trilogia di Back to the future o Ritorno al Futuro, che dir si voglia.
    In questo caso siamo assai più dalle parti della fantascienza che dell’ucronia (del perché potremmo parlarne altrove). Li cito, però, perché sono un esempio clamoroso di come, spesso, nelle storie di fantascienza sui viaggi nel tempo, si legga che il protagonista, dopo aver modificato il passato, si affanna a cercare di rimettere a posto il flusso del tempo, per evitare il paradosso di annullare il futuro da cui è venuto.
    Vediamo così il protagonista in uno di questi tre film che lotta per far conoscere ed innamorare i propri genitori, avendo rovinato quello che doveva essere il loro primo incontro.
    Ebbene, da ucronico cronico, vorrei dire che il ragazzo non ha (o non dovrebbe avere) alcuna speranza per risistemare le cose (ovviamente il film è assai più ottimista di me).
    La scintilla dell’amore poteva scoccare solo a date condizioni, in un dato luogo ed in un dato tempo.
    Se abbiamo modificato i presupposti, quella storia d’amore potrà anche nascere, i due potranno anche sposarsi ma nulla sarà come sarebbe stato senza l’intrusione del ragazzo venuto dal futuro.
    Dunque, per tornare al libro, se Dante si mette a fare l’investigatore la sua personalità subisce un mutamento, le sue esperienze mutano e, quindi, i suoi scritti non potranno più essere identitici a prima, la sua vita non potrà più essere la stessa.
    E, comunque, a me basta pensare che abbia vissuto anche solo dieci giorni diversamente, per dire che è nata un’ucronia.

    Colgo qui l’occasione per citare l’antologia ucronica che ho curato e che sta per essere stampata(UCRONIE PER IL TERZO MILLENNIO). In questo libro, proprio perché è una raccolta di racconti e non un romanzo, le esigenze di spazio narrativo hanno portato molti autori a descrivere solo il momento in cui l’ucronia nasce. Non per questo, però, il lettore dubiterà leggendoli (ne sono certo) che da quel momento in poi qualcosa è mutato per sempre nelle vite dei protagonisti e, spesso, nell’intera Storia dell’umanità.
    Scusate se sono stato prolisso, ma ci sarebbe ancora molto altro da scrivere.

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  2. utente anonimo says:

    Domando?
    Chi ha pensato almeno una volta di cambiare il corso delle cose o della storia…Noi l’abbiamo fatto con”I racconti del terzo millennio” Siamo 18 sognatori che per gioco hanno modificato la curvatura degli eventi creando la divergenza, ognuno degli autori ha scritto senza sapere dell’altro in piena autonomia e solo alla fine si è materializzata l’opera nella sua interezza e questo anche grazie alla verace volontà di Carlo Menzinger, ringraziando lui ringrazio anche i compagni di cordata che mi hanno consentito di essere dei loro, saluto inoltre Sergio che gentilmente mi ha ospitato.
    Ciao a tutti da Martino Pasquale alias Pasquino

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  3. utente anonimo says:

    Errata corridge
    Mi scuso Il titolo è
    “Ucronie del terzo millennio”
    e non “Racconti del terzo millennio”
    di nuovo ciao a tutti
    Pasquino

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  4. utente anonimo says:

    Ciao Sergio, ho trovato la mail di Carlo che mi segnalava il tuo blog. Come si era detto quel giorno quando ci siamo ritrovati dalla scultrice per la presentazione, l’ucronia non è molto seguita e quindi poco sfruttata dai romanzieri. Io ricordo solo Fatherland in cui si immaginava una vittoria della Germania e che Hitler era ancora vivente negli anni sessanta, settanta. Un romanzo avvincente, bellissimo. Ho un altro libro ma non si tratta di un romanzo allostorico ma bensì di una serie di indagini su come sarebbe cambiata la storia se le vicende avessero mutato il loro corso. Fammi ritrovare il libro e ti dirò il suo titolo.
    A presto
    Alberto

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  5. utente anonimo says:

    Ciao ragazzi ben ritrovati su questo blog. Per chi non mi conosce sono Angela Rosati alias zingara53. In “Ucronie del terzo millennio” mi sono divertita a pensare positivo e a immaginare gente come Lucrezia Borgia, Houdini o Saddam Hussein che persone sarebbero diventate se, se, se ……Dico solo che si fa fatica a distaccarsi dalla Storia e divergere come abbiamo fatto noi 18 ucronici, ma il lavoro è avvincente, perciò speriamo che lo leggano in molti. Miei cari compagni di penna a risentirci a presto. Mi riprometto di leggere il libro di Leoni per poterlo commentare con voi. Bye,bye Angela

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  6. utente anonimo says:

    Purtroppo, il termine e il genere “ucronico” non è conosciuto e questo credo possa essere considerato un ostacolo alla diffusione del romanzo curato da Carlo Menzinger (che contiene due miei racconti). Sto cercando di pubblicizzare il libro nell’ente dove lavoro, ma non è facile quando i miei interlocutori non sanno nemmeno di che cosa tratti. Certo, sono pronta a spiegarglielo. Solo dopo la curiosità – forse – prende il sopravvento. Peccato, perchè l’ucronia è un genere avvincente e interessante. Un caro saluto da Lorella (CRISalide).

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  7. utente anonimo says:

    E’ vero, purtroppo una collega che possiede una libreria gestita dal marito mi ha confermato che il titolo è un pò ostico. Questo può essere un ostacolo alla diffusione, perchè è visto come una pubblicazione di nicchia. Bisogna pubblicizzarlo molto e incuriosire la gente. Ma noi ci riusciremo!!!! Saluti Angela(zingara53)

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  8. utente anonimo says:

    Con l’ apprestarsi dell’inverno si e’ sviluppato un nuovo virus “Ucronia del terzo millennio”, si dice in ambienti di ricerca medica che in un certo laboratorio si sta mettendo a punto un antidoto il quale dovrebbe(secondo i ricercatori) sedare le vampate ucroniche e alleviare i postumi nel decorso di questa poco conosciuta malattia, si dice ancora che si è in attesa del prossimo evento e di questo si mormora anche in rete… A piccole dosi l’antidoto potrebbe favorire la pur lenta guarigione.
    Dosaggio:
    Si inizia con piccole dosi, leggendo e gustando storie che per stesura hanno preso la divergenza nel decorso, generando un contro bacillus ucronicus.
    Dosi consigliate:
    Iniziare sempre da una storia diversa e portarla a termine e prima di leggere quella che segue respirare con cadenze pacate senza esagerare.
    Ogni capitolo somministrato correttamente allevia e fa regredire la malattia.
    Allorchè si sia arrivati in fondo dove è visibile “Fine”
    I sintomi Ucronici cambieranno divergenza e diverranno molto ben …
    ACCETTATI

    Scusate se batto sui tasti so’ ucronico
    ciao a tutti da Pasquino

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  9. utente anonimo says:

    Ciao Ucronici, io già da tempo ho iniziato a far un po’ di pubblicità al nostro libro. Un po’ come ho fatto per il “Volo dello Struffello”. Ogni tanto viene qualcuno in farmacia a chiedermi: “Quando esce il vostro libro e quando lo presentate?” La zona dove lavoro “butta” bene da questo punto di vista :-))))
    Ciao
    Alberto

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  10. scriverecala says:

    Benvenuti a tutti.
    Nel corso della presentazione della Crociata delle Tenebre, Graziano Braschi ha citato l’intervento di Menzinger su questo blog chiedendo a Leoni se il suo romanzo potesse essere considerato ucronico. Leoni ha risposto che rispetto alla realtà storica ci sono nel romanzo ambientato a Roma dei personaggi che tentano di anticipare, in un certo senso, quanto poi fece una quarantina d’anni dopo nella Città Santa Cola di Rienzo. C’è quindi, più che ucronia, una immaginaria anticipazione di certi temi che poi furono espressi dalla Storia solo qualche anno più tardi.
    Interessante è un altro punto: la vicenda si svolge prima che Dante scriva la Divina Commedia; ebbene, Leoni inserisce nel romanzo varie scene o immagini che ricordano quelle che poi saranno inserite dal Poeta nel suo lavoro, come se egli si fosse ispirato per scrivere la Divina Commedia alle vicende che il romanzo ci racconta.
    Non saprei se questo meccanismo (immaginare che la storia romanzata abbia influito sulla storia vera) sia configurabile in qualche modo come ucronia, ma mi pare comunque un’idea divertente.

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  11. Menzinger says:

    Per sapere se crociata delle tenebre sia davvero un’ucronia doremo davvero leggerlo. Se, invece, volete andare a colpo sicuro provate con “Ucronie per il terzo millennio” o con il mio “Colombo divergente”, editi da Liberodiscrivere.
    Alberto si interrogava su altri titoli ucronici. Vorrei qui citare almeno: “La svastica sul sole” (The Man in the High Castle) di Philip Dick (1962) “L’ultima tentazione di Cristo” di Nikos Kazantzakis (1955), “Fatherland” di Robert Harris (1992) e la trilogia il “Libro degli Yilané” di Harry Harrison (1984-89).

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  12. Menzinger says:

    Parlare di ucronie[..] Su Calablog http://calablog.splinder.com/ si parla di ucronie. Chi volesse contribuire al dibattito può intervenire su http://calablog.splinder.com/post/14845837/L'ucronia+di+Leoni. [..]

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